Duecentro metri… d’ossigeno

Sono duecentosessantatre passi
andata e ritorno
girogirotondo casca il mondo

il silenzio attraversa le curve
i parchetti, i parcheggi, le altalene e i cestini,
le reti dei canestri giocano con i fantasmi

sono duecento metri e il raggio del cerchio è stretto
conti le solitudini tra le righe dei cancelli,
solo le cassette della posta sanno come stare affollate

casca la terra, guardi le cose da una lente distorta
sembra più pieno il vuoto se lo rendi rotondo
e almeno il sole può andare dove gli pare

 

sono cinquecentoventisei passi
se quelli del cane valgono doppio
ma falli due volte e sei già fuorilegge

luci e ombre si contaminano con il colore
raccogli arcobaleni dai balconi e gocce dalle fontanelle
sono i tuoi metri d’aria, come si misura l’ossigeno?

sono sessantacinque piani, dal cielo agli scantinati
sali e scendi
si possono contare i metri anche in verticale

tutti giù per terra e li ripeteresti all’infinito
con una filastrocca in testa per non sentire l’assenza
sono solo duecento metri, allora girogirotondo.

Testo di Marta Santomauro

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